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Esperienza erotica

Il ritorno di una passione ormai dimenticata

Io e Carlo stiamo insieme da parecchi anni e, nonostante l’ancora giovane età, da tempo sentivamo ormai che la passione nel nostro rapporto stava esaurendosi inesorabilmente, lasciando spazio a noiose serate davanti alla TV e a notti in cui entrambi ci rigiravamo nel letto, insoddisfatti e frustrati; mancava quella scintilla che, per molto tempo, è sempre stata presente e che ci ha permesso di superare periodi difficili, come quando, a seguito di una delicata operazione, mi ritrovai claudicante a vita, fatto che non gli impedì di starmi ancora più vicino.

Dopo molte esitazioni, decisi di parlare del nostro problema con mio marito, alla ricerca di una soluzione che, dopo una serata passata a discutere, d’un tratto si palesò ad entrambi: quello di cui avevamo bisogno era qualcosa di trasgressivo, che spezzasse la routine e ci desse un nuovo impulso; decidemmo, non senza timore, di provare a frequentare un club in centro città molto particolare, nel quale coppie di ogni età ed estrazione sociale lasciavano da parte inibizioni e gelosia per trascorrere qualche ora piccante.

Così, una piovosa serata del mese scorso facemmo il nostro debutto nel locale; appena arrivati, la luce soffusa e l’arredamento sofisticato, uniti alla gentilezza dello staff e agli sguardi benevoli dei partecipanti misero subito a suo agio Carlo, mentre la sottoscritta, ancora decisamente rigida, faticava in un primo momento a rilassarsi; vedendo, però, mio marito tranquillo e deciso, dopo qualche minuto mi sciolsi, al punto che, quando prendemmo posto in un ampio divano, l’uno molto distante dall’altra, la cosa mi parve naturale e stuzzicante allo stesso tempo.

Mentre sorseggiavo un drink gentilmente offerto dal club, mi si avvicinarono due sconosciuti, sedendosi ai miei lati; essendomene accorta all’ultimo a causa della penombra, dapprima tornarono i miei soliti timori e mi allarmai, ma quando incrociai lo sguardo della mia dolce metà, decisamente intrigata dalla situazione che si stava creando, feci una cosa che mi sorprese non poco: allargai le mie gambe quel tanto che bastava per far capire le mie intenzioni.

Due mani presero, così, senza indugi ad esplorare le mie cosce, partendo dalle ginocchia e inoltrandosi sotto la gonna, fino ad arrivare là dove sarebbero dovute trovarsi le mie mutandine ma che, su richiesta di Carlo, non c’era nulla: le dita degli estranei mi trovarono già bagnata.Appena mi sentii sfiorata, presi la decisione di abbandonarmi completamente al piacere, senza più pormi problemi e domande; lasciai che due paia di labbra mi baciassero la bianca pelle del collo, mentre le mani degli uomini divennero sempre più decise e iniziai a venire masturbata da quella più audace, strappandomi un gemito di godimento.

Voltatami a guardare mio marito, lo vidi, con la verga fuori dai pantaloni, nell’intento di toccarsi lentamente, gustandosi lo spettacolo della moglie in balia di due sconosciuti; la cosa mi eccitò ulteriormente, al punto che iniziai ad accarezzare i due uomini, soffermandomi sui loro begli addomi modellati ed andando poi a sfoderare, quasi all’unisono, i due membri, già in erezione.

Nel frattempo, le cose per Carlo si fecero ancora più interessanti: una giovane donna, infatti, si era avvicinata a mio marito, da sempre estremamente avvenente, e, dopo qualche parola sussurrata all’orecchio, gli si inginocchiò davanti, lavorando la sua verga con la bocca. Volli ripagare la ragazza con la stessa moneta, così, quando capii che uno dei due uomini con i quali mi stavo divertendo era il suo compagno, iniziai a gustarmi con passione la carne dello sconosciuto, assaporando con le labbra e la lingua un maschio diverso da quello al quale ero abituata, il tutto mentre non smettevo di dare piacere con la mano all’altro.Il rapporto tra me e Carlo stava mutando, lo sentivamo entrambi ogni volta che posavo gli occhi sul suo volto, stretto in una smorfia di piacere; ciò che non è mai cambiato, però, è il nostro affiatamento: senza dirci una parola, ci congedammo dai nostri partner di una sera, promettendo loro che saremmo tornati presto a trovarli e, pregustando lo scoppio di passione che da lì a poco ci sarebbe stato tra noi, ci avviammo spediti verso l’uscita.

Avevamo prenotato una lussuosa suite in un hotel a pochi metri dal club, in previsione di una notte di fuoco tra noi due, ma non giungemmo mai alla reception dell’albergo, Carlo aveva altri piani: d’improvviso, mi prese stretta tra le sue bracca e mi baciò con trasporto. Sentivo su di lui il sapore della donna con cui aveva giocato prima ed lui quello dei due uomini: un mix di eccitazione e gelosia prese entrambi e mio marito, rudemente ma con accortezza, mi trascinò nel vicolo che avevamo di fianco e, senza tanti complimenti, mi girò; ritrovatami contro un muro, inarcai la schiena, sollevai la gonna e lasciai che Carlo mi possedesse sul posto.

I suoi colpi mi arrivavano decisi e ritmati, intervallati dai gemiti di entrambi, mentre le sue mani, ben salde sui miei fianchi, di tanto in tanto si staccavano per infliggermi qualche bello schiaffo sulle natiche, che ogni volta accoglievo con un mal represso grido di piacere. Il pericolo di essere sorpresi da un passante aumentava ulteriormente il nostro desiderio, tanto che mio marito prese ad accelerare il ritmo, con il suo membro che affondava senza sosta dentro di me, trovandomi sempre più bagnata.
Un mucchio di cartone ci fece da letto quando io, al culmine dell’eccitazione vi ci spinsi sopra Carlo, iniziando a cavalcarlo con foga. Ho sempre preferito stare sopra perché così riuscivo a sentire per bene mio marito; inoltre condurre il gioco è sempre stata la mia inclinazione naturale, al punto che, quella volta, non ci misi molto a raggiungere un poderoso orgasmo proprio pochi istanti dopo che il mio uomo fece lo stesso, facendomi sentire in profondità il suo getto, caldo di piacere.

Dopo quella sera, la scintilla di cui sentivamo la mancanza è ricomparsa, più viva che mai, mentre sono sparite gran parte delle mie insicurezze; ora, quando abbiamo voglia di qualcosa di diverso ce lo concediamo senza esitazione, anche se sono ancora molte le cose da sperimentare, perché non si finisce mai di esplorare la propria sessualità, crescendo al crescere del bagaglio delle esperienze che ci portiamo dentro.
Credo proprio che uno di questi giorni proporrò a Carlo di fare un’altra capatina in quel club dove il nostro rapporto è letteralmente rifiorito.

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